Comunicato stampa

Referendum per l’indipendenza scozzese: la dichiarazione del Primo Ministro

Gli scozzesi si sono espressi”, così il Primo Ministro David Cameron ha commentato l’esito del referendum per l’indipendenza scozzese.

Questo è stato pubblicato sotto 2010 to 2015 Conservative and Liberal Democrat coalition government
Prime Minister David Cameron

Il Primo Ministro David Cameron ha rilasciato una dichiarazione alla stampa a Downing Street sull’esito del referendum per l’indipendenza scozzese:

Gli scozzesi si sono espressi, lo hanno fatto in modo chiaro. Hanno deciso che le quattro nazioni che compongono il nostro Paese devono restare insieme. Anche io, come milioni di altri, ne sono felice. Come ho affermato durante la campagna referendaria, assistere alla fine del nostro Regno Unito mi avrebbe spezzato il cuore.

Ma so anche che erano in tanti, non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo, a nutrire il mio stesso sentimento, per via di tutto ciò che abbiamo fatto insieme in passato e di ciò che insieme possiamo fare in futuro.

Il Regno Unito deve stare insieme e fare passi avanti. In questo senso sarà essenziale un accordo equilibrato, che sia giusto sia per gli scozzesi, sia – cosa altrettanto importante – per tutti gli inglesi, i gallesi e i nordirlandesi.

Ricordiamoci prima di tutto come, e perché, è accaduto tutto questo.

Il partito nazionale scozzese (Scottish National Party, SNP) ha vinto le elezioni in Scozia nel 2011 promettendo un referendum per l’indipendenza. Avremmo potuto bloccarlo o posticiparlo, ma, come per altre grandi questioni, anche in questo caso era giusto prendere la decisione importante invece di evitare di affrontarla.

Io credo fermamente nel nostro Regno Unito, e volevo più di ogni altra cosa che il nostro Regno Unito restasse tale.

Ma sono anche un democratico. Ed era giusto rispettare la maggioranza ottenuta dal SNP nel Parlamento scozzese, e dare agli scozzesi la possibilità di esprimersi.

Ma ricordiamoci anche qual è il motivo per cui era giusto porre questa domanda così netta: sì o no. Perché ora la questione è da considerarsi chiusa per qualche anno o, come ha detto Alex Salmond, forse per qualche decennio.

Non ci possono quindi essere recriminazioni o riedizioni del referendum: abbiamo ascoltato la volontà chiara degli scozzesi.

La Scozia ha votato per avere un Parlamento scozzese più forte, che goda del sostegno e della sicurezza che il Regno Unito può dargli, e desidero congratularmi con la campagna per il No proprio per questo: per aver fatto comprendere ai cittadini che le nostre nazioni sono davvero migliori insieme.

Voglio anche complimentarmi con Yes Scotland per essersi battuti così bene nella propria campagna, e dire a tutti coloro che hanno votato per l’indipendenza: “vi ascoltiamo.

Ora abbiamo la possibilità, anzi, una grande opportunità, di cambiare il modo in cui è governato il popolo britannico, e di cambiarlo in meglio.

I leader politici di ogni parte ora hanno la grande responsabilità di mettersi al lavoro insieme, in modo costruttivo, per promuovere gli interessi degli scozzesi, ma anche degli inglesi, dei gallesi e dei nordirlandesi, per tutti i cittadini del nostro Regno Unito.

A chi in Scozia è scettico sulle promesse di riforme costituzionali che sono state fatte, voglio dire che in questa legislatura abbiamo ottenuto dei risultati in materia di devolution, e ne otterremo altri nel corso della prossima.

I tre partiti schierati per l’unità hanno preso impegni, impegni chiari, sui poteri aggiuntivi che avrà il Parlamento scozzese. E faremo in modo che questi impegni vengano pienamente rispettati.

Posso annunciare oggi che Lord Smith di Kelvin, che è stato responsabile, con grande successo, dei Giochi del Commonwealth di Glasgow, ha accettato di sovrintendere al processo di attuazione degli impegni presi in materia di devolution, in base al quale si concorderanno entro novembre i poteri su tasse, spesa e welfare, e i progetti di legge saranno pubblicati entro gennaio.

Così come i cittadini scozzesi avranno più poteri sulle materie che li riguardano, anche inglesi, gallesi e nordirlandesi dovranno avere maggior voce in capitolo su ciò che li colpisce direttamente. Anche questi elettori devono vedere i loro diritti rispettati, tutelati e accresciuti.

È assolutamente giusto che un nuovo ed equo accordo per la Scozia sia accompagnato da un nuovo ed equo accordo che valga per tutte le parti del nostro Regno Unito. In Galles si propone di dare al governo e all’assemblea più poteri. E voglio che il Galles sia al centro del dibattito su come avere un Regno Unito che funzioni bene per ciascuna delle nostre nazioni. In Irlanda del Nord dobbiamo lavorare per fare in modo che le istituzioni decentrate funzionino in modo efficace.

Ritengo da molto tempo che l’Inghilterra sia il pezzo mancante, e quello cruciale, in questo dibattito nazionale. Abbiamo ascoltato la voce della Scozia, e ora bisogna ascoltare anche i milioni di voci che vengono dall’Inghilterra. La questione dei voti inglesi per le leggi inglesi - il cosiddetto ‘lodo West Lothian’ - deve trovare una risposta definitiva.

E così, come la Scozia voterà separatamente nel suo parlamento in materia di tasse, spesa e welfare che li riguardano, così anche l’Inghilterra, ma anche il Galles e l’Irlanda del Nord, dovrebbero poter votare su queste questioni e tutto questo deve avvenire di pari passo all’accordo per la Scozia.

Spero che questo avvenga con il sostegno trasversale dei partiti. Ho chiesto a William Hague di preparare questi piani. Metteremo in piedi subito una Commissione governativa e le proposte saranno pronte con le stesse tempistiche. Spero che il partito laburista e gli altri partiti contribuiranno.

Ed è importante anche avere un ampio coinvolgimento della società civile su come migliorare la governance nel Regno Unito e, tra le altre cose, su come conferire autonomia e responsabilità alle nostre grandi città. E su questo potremo dirvi di più nei prossimi giorni.

La battaglia referendaria è stata molto combattuta, ha risvegliato forti passioni, ha rivitalizzato la scena politica scozzese e catturato l’immaginazione dei cittadini in tutto il nostro Regno Unito.

Ce la ricorderemo come una prova straordinaria della forza e della vitalità della nostra antica democrazia. Un numero altissimo di cittadini si è iscritto alle liste elettorali e un numero altissimo di elettori ha votato. Ne possiamo tutti essere orgogliosi. Questo ci ha ricordato come siamo fortunati a poter risolvere nelle urne queste questioni così importanti, in modo pacifico e tranquillo.

Ora dobbiamo guardare avanti, e far sì che questo divenga il momento in cui tutti, indipendentemente da come hanno votato, si uniscono per costruire un futuro migliore e più luminoso per tutto il nostro Regno Unito.

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Pubblicato 19 settembre 2014
Ultimo aggiornamento 19 settembre 2014 + show all updates
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